“Caro te,
che sei femmina o sei maschio, poco importa.
Te, che non sei nato dalla mia pancia, ma dal mio cuore.
Te che hai una faccia diversa dalla mia, anche se tutti dicono che ci somigliamo.
Te, che la vita è bastarda, perché ti ha fatto nascere in un posto e rinascere in un altro e non hai potuto scegliere, nessuna delle due volte.
Te che una mamma ce l’avevi, ma poi ne è arrivata un’altra e adesso ne hai due ed è un gran casino.
Te che sei da maneggiare con cura,
come c’è scritto sulle robe fragili.
Che sei fatto di spine e ogni tanto pungi
e ti dispiace
Che a volte non ci stai dentro
Che vuoi scappare, ma non sai da cosa
Te che per paura di essere lasciato lasci
Che non ti fidi mai
Te che dimmi che mi vuoi bene, ma dimmelo venti volte di seguito
Te che posso venire nel letto con te
E dimmi che non mi lasci anche tu
Te che è vero che sei un figlio e una figlia diversa
Perché i figli nati solo dal cuore sono più figli ancora degli altri
Sei un figlio al quadrato, un figlio alla terza, alla quarta, alla quinta potenza.
Perché sei stato l’attesa, il mistero, la pazienza, la tenacia, il senso definitivo di tutto
Se ci fosse una misura dell’amore ti direi che il mio amore per te non sta dentro una piscina olimpionica
Se lo misurassi in chilometri sarebbe lungo come la Salerno Reggio Calabria, la Transiberiana e la curva dell’arcobaleno.
Se fosse un mare tutti gli oceani messi insieme
E se fosse cielo una galassia intera, un miliardo di stelle e sarebbero tutte per te
E se non sei convinto voglio ripetertelo ancora
Sei mio figlio
Sei mia figlia
In ogni istante di ogni minuto di ogni ora della mia vita
E non potrei mai, di tutti i mondi dei mai, fare a meno di te.
Per questo, ti do tutti i baci che ho.”