Ciao, siamo Roberta e Massimiliano ed abbiamo presentato domanda di adozione nazionale nel maggio 2016, dopo tutti i colloqui con psicologa e assistente sociale nel novembre dello stesso anno abbiamo avuto l’incontro con il giudice, il quale ci ha consigliato di frequentare come volontari una Casa Famiglia, così da vivere in modo concreto le problematiche dei bambini. Dopo il colloquio con un educatore abbiamo deciso di dedicare a Casa Famiglia un giorno della settimana e la nostra “missione” è aiutare i bambini con lo studio. Il primo giorno eravamo un po’ tesi, non sapevamo come approcciarci, ma la spontaneità dei bambini ci ha messo a nostro agio, ci hanno accolto con molto calore e trattato come amici di vecchia data. Sono bambini spontanei e non hanno timore di confrontarsi con gli adulti, visto la continua frequentazione con suore, educatori e altri volontari. Hanno varie problematiche, chi ha disturbi dell’attenzione, chi è iperattivo, ma è molto emozionante quando si riesce a calmarli e a far fare loro i compiti e quando la settimana dopo aspettano che arriviamo per correrci incontro e dirci che la verifica o l’interrogazione è andata bene, ti si apre il cuore vederli felici perché pensi di averli aiutati in una cosa importante per loro.
In conclusione questa esperienza ti lascia tanto dentro, tu pensi di aiutare loro ma sono loro che aiutano noi. Noi non conoscevamo questa realtà e grazie al percorso di adozione ci ha aperto un nuovo modo di vivere le nostre priorità, il giorno in Casa Famiglia è sacro. Sicuramente sarebbe nostra intenzione continuare a frequentare Casa Famiglia anche qualora il nostro percorso adottivo si concludesse in modo positivo perché è un’esperienza forte ma che ti rimane dentro.
E’ difficile esprimere le emozioni che si provano stando vicino a questi bambini bisogna viverle e consigliamo a tutti questa esperienza.