Alla fine dell’estate del 2009 il Permanent Bureau della conferenza dell’Aja ha pubblicato la “Guida alle buone prassi” e ha dedicato un intero capitolo ai bambini “special needs”. In particolare, sollecitato dall’aumento di bambini che arrivano all’adozione internazionale in situazioni di particolari necessità, sono state elaborate delle Linee Guida che suggeriscono percorsi operativi pensati per facilitare l’adozione dei minori “special needs”. I minori che fanno parte delle liste speciali vengono classificati secondo quattro categorie:
1) Minori che hanno subito gravi traumi o che presentano problemi di comportamento (bambini che hanno subito gravi maltrattamenti o abusi, bambini iperattivi o con disturbi della condotta più gravi).
2) Minori con incapacità fisiche e mentali di vario genere.
3) Minori con età superiori ai sette anni.
4) Fratrie.
La composizione delle liste speciali è variegata e comprende disturbi che possono guarire con una semplice operazione chirurgica, ma anche problemi più rilevanti. Alcune delle problematiche presenti nelle liste speciali si possono risolvere nel giro di qualche anno con cure mediche o psicologiche adeguate; ci sono invece situazioni di disagio o di malattie permanenti che non sono suscettibili di cambiamento attraverso cure specifiche e adeguate.
E’ bene confrontarsi all’interno della coppia ed eventualmente facendosi aiutare da persone esterne competenti per capire cosa si intende con questo termine, quali caratteristiche possono avere e quali richieste possono essere fatte alle coppie che intendono accoglierli.